Il mercato obbligazionario sta vivendo una fase delicata, in quanto tra gli investitori iniziano a sorgere dubbi sulla sostenibilità del rally dei bond in uno scenario che vede la Fed pronta a rivedere le sue strategie di politica monetaria e il Giappone lanciare una massiccia campagna acquisti di asset per portare l’inflazione al 2% nel giro di un paio d’anni. A maggio ha preso il via una decisa correzione dei prezzi di bond governativi e titoli di stato, che tra l’altro ha messo in difficoltà anche l’azionario globale.
Pierre Olivier Beffy, chief economist di Exane Bnp Paribas, ha messo il settore dei bond sotto la lente per analizzare le variabili fondamentali che dovrebbero incidere sulla performance futura delle obbligazioni. Innanzitutto, l’esperto ritiene che ci siano ancora le condizioni per il proseguimento del mercato “Toro” iniziato ormai dagli anni ’80. Il trend non dovrebbe invertire la rotta, fino a quando il settore privato dei paesi occidentali non sarà in grado di indebitarsi in modo sostenibile.
► RISCHIO BOLLA SPECULATIVA SUI TITOLI DI STATO
Beffy si aspetta che gli acquisti di asset a lungo termine continueranno ancora per molto tempo, considerando anche l’imponente piano di quantitative easing del Giappone. Nel breve termine, però, i rischi di un aumento dei tassi obbligazionari sono concreti, nel caso in cui dovesse consolidarsi un clima di risk off sui mercati o se le aspettative di inflazione dovessero improvvisamente aumentare. Gli investitori guarderanno anche con attenzione il ritmo di crescita degli Usa, per capire se la recente frenata può essere duratura o meno.
► RISCHIO BOLLE FINANZIARIE SUI MERCATI
In Europa i tassi “reali” sono di poco superiori all’1%, maggiori del livello di crescita attuale e atteso per i prossimi mesi. Ciò dimostra che la Bce avrebbe ampi margini di manovra con una politica monetaria più accomodante. Un contesto del genere al momento non fa altro che amplificare le pressioni deflazionistiche. Tuttavia, per il prossimo anno la Bce si aspetta un rimbalzo della crescita dell’1,7%. In linea generale, quindi, il guru di Exane Bnp Paribas si aspetta che il rialzo recente dei tassi obbligazionari è destinato a sgonfiarsi nel breve, favorendo così il ripristino del trend principale.