I dati sulle vendite al dettaglio fanno capire ancora una volta quale sia l’impatto della crisi finanziaria sulla crescita delle economie dei vari paesi e come si stiano spostando gli equilibri a livello mondiale. E’ interessante comparare la situazione di Cina, USA e Regno Unito: tre economie diverse che stanno reagendo in modo diverso alle difficoltà di questi periodi. Sono stati pubblicati oggi i dati relativi alle vendite al dettaglio in Cina per il mese di ottobre: +22%. Se poi si considera anche il +23,2% di settembre capiamo che la crescita economica in Cina si stia velocemente trasformando in un aumento dei consumi, cosa che rende il mercato cinese estremamente promettente per il futuro anche se stanno arrivando i primi segnali di rallentamento.
Ottimo l’andamento delle vendite di autoveicoli (+19,6%), crescita vicino allo zero invece per l’elettronica per la casa. La crescita cinese, sottolinea Bloomberg, nel 2008 dipenderà per il 50% dalla crescita dei consumi e solo per il 4,9% dalle esportazioni. Nel 2007 le esportazioni avevano pesato per il 21,5%, segno che l’economia cinese si sta sganciando dalle altre economie globali e sta entrando in un percorso di crescita più autonomo di quanto fosse solo 2 anni fa.
Ben diversa la situazione nel Regno Unito, in cui si è visto il segno meno per la prima volta dal 2005. Ad ottobre le vendite al dettaglio sono scese dello 0,1% e lasciano poche speranze per un buon andamento delle vendite nel periodo natalizio visto il cattivo andamento di calzature e abbigliamento. Dall’Inghilterra arrivano brutte notizie anche riguardo al settore immobiliare. Gli agenti attivi nel real estate hanno visto ridursi il proprio giro d’affari in media del 10,9% a causa in particolare della difficoltà dei clienti nel reperire denaro a prestito. Nelle prossime settimane potremo capire gli effetti del recente taglio di 150 punti base dei tassi di interesse da parte della Bank of England, nella speranza che sblocchi il mercato del credito.
Per il dato ufficiale sulle vendite al dettaglio in USA per il mese di ottobre c’è da aspettare fino a venerdì. Per adesso possiamo solo guardare alle stime degli operatori. L’attesa è per un calo del 2,1% rispetto all’anno scorso, se così fosse ci troveremmo di fronte al peggior dato dal 2001. I fattori alla base di questo calo sono l’aumento della disoccupazione al 6,5% (dati che non venivano toccati dal 1994), la continua discesa del valore delle abitazioni e le condizioni più restrittive intorno ai prestiti. Brutte notizie sono attese anche dal report sulla fiducia dei consumatori. La bilancia commerciale dovrebbe essere invece in miglioramento, grazie al prezzo del petrolio in discesa e alla riduzione dei consumi di beni importati. Gli Stati Uniti stanno quindi arrancando di fronte alla crisi con l’economia che scivola nella recessione. Il fatto che i peggiori dati vengano proprio dai consumi non deve essere una sorpresa in quanto per anni abbiamo assistito ad un aumento del debito medio delle famiglie; nel momento in cui ottenere credito diventa più difficile è evidente che le difficoltà vengono ampliate.
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