Nell’ultimo giorno utile per negoziare i diritti di opzione, con una mossa a sorpresa, Fiat fa incetta di diritti relativi all’aumento di capitale lanciato da RCS MediaGroup e in questo modo porterà la sua quota post-ricapitalizzazione al 20,135%, ovvero quasi il doppio rispetto all’attuale quota di partecipazione che corrisponde al 10,497%. In base a quanto comunicato dallo stesso Lingotto all’interno di una nota della società, Fiat possiede 11,54 milioni di azioni ordinarie del gruppo editoriale. La società torinese si è impegnata a sottoscrivere la sua quota di pertinenza dell’aumento di capitale di Rcs.
Relativamente alla ricapitalizzazione da 421 milioni di euro del gruppo di via Rizzoli, la casa automobilistica torinese ha sottoscritto un totale di 34,6 milioni di azioni ordinarie e ha acquistato ulteriori diritti di opzione offerti da altri partecipanti al patto di sindacato necessari per procedere con la sottoscrizione di 9,08 milioni di azioni. Fiat ha comprato sul mercato altri 10,7 milioni di diritti, che permetteranno la sottoscrizione di 32,1 milioni di titoli.
► AUMENTO CAPITALE RCS GARANTITO PER 389 MILIONI
Al termine dell’operazione di aumento di capitale, la partecipazione del gruppo torinese toccherà le 87,327 milioni di azioni, corrispondenti al 20,135% del nuovo capitale sociale ordinario di RCS MediaGroup. Bisogna poi ricordare che le azioni Rcs in mano a Fiat, incluse quelle rinvenienti dall’aumento di capitale, sono soggetti ai termini e alle condizioni del patto di sindacato. Intanto la società in accomandiata della famiglia Agnelli ha emesso un comunicato, nel quale si legge che non sono detenute “altre azioni o diritti di opzione di Rcs direttamente o indirettamente oltre a quelle già comunicate da Fiat”.
A Piazza Affari le azioni Fiat hanno chiuso l’ultima seduta di borsa della settimana con un calo del 2,72% a 5,37 euro. Per RCS MediaGroup, invece, c’è da registrare un’altra pesante battuta d’aarresto: il titolo Rcs ha chiuso la seduta di borsa con una flessione del 7,47% a 1,374 euro. E’ stato toccato il minimo più basso di sempre a 1,36 euro. Per i diritti Rcs, invece, la flessione è del 97,37% a 0,0001 euro.