La ricapitalizazione di Maire Tecnimont può partire, dopo l’ok arrivato dal consiglio di amministrazione. L’aumento di capitale è stato approvato giovedì notte e sarà pari a 135 milioni di euro in opzioni ai soci. La Consob ha dato il via libera alla pubblicazione del prospetto informartivo. Rispetto ai rumors dei giorni precedenti alla riunione decisiva del cda ci sono alcune novità di rilievo. In primis il socio industriale arabo Ardeco (Arab Developmente Company di Abu Dhabi) salirà al 10% del capitale, dopo aver comprato un pacchetto azionario dal socio di maggioranza Glv Capital.
Gli arabi avevano già acquistato una quota del 5% a inizio mese, a seguito di un aumento di capitale riservato. C’è poi l’aumento del peso nella società della ex Maire Gestioni del presidente Fabrizio Di Amato. L’impegno in questo aumento di capitale è molto più importante rispetto alla vigilia. Infatti, saranno sottoscritti 66 milioni di euro rispetto ai 60 milioni inizialmente previsti.
Questo importo gli consentirà di mantenere il controllo della società di ingegneria. C’è poi l’impegno di Barclays e Banca Imi nella sottoscrizione di un contratto a garanzia dell’eventuale inoptato, in modo tale da mettere al riparo l’operazione di ricapitalizzazione da ogni tipo di sorpresa. Proprio il presidente Di Amato si è espresso sui termini dell’aumento di capitale e sulle possibilità di rilancio della società, nel corso di un’intervista rilasciata a Il Sole-24 Ore. Di Amato ha confermato il proprio impegno a voler mantenere il controllo societario, sottoscrivendo i propri diritti di opzione in modo da restare almeno con una quota del 51% dopo la ricapitalizzazione.
Le operazioni di rafforzamento del capitale prenderanno il via nella giornata di lunedì 1° luglio. I diritti di opzione potranno essere esercitati nel periodo che va dal 1° luglio al 18 luglio 2013. La negoziazione potrà avvenire fino all’11 luglio 2013 sull’MTA. Il prezzo è stato fissato a 0,496 euro, nel rapporto di opzione di 8 azioni ogni azione già posseduta con uno sconto di circa il 38% sul prezzo teorico ex diritto (Terp), calcolato sulla chiusura di borsa di giovedì a 3,21 euro.