Il gruppo Unicredit è sempre impegnato nel processo di riorganizzione e ristrutturazione della società. In questo senso si inquadra anche la possibilità di valorizzare o creare partnership strategiche per le attività di gestione dei crediti anomali, soprattutto per ciò che concerne la ex Ucg Banca, oggi Credit Management Bank. La banca di Piazza Cordusio ha affidato l’incarico a Ubs per effettuare tutte le esplorazioni del caso. Il riassetto della controllata potrebbe anche avvenire attraverso il supporto di alcuni investitori istitutuzionali interessati a Credit Management Bank.
A Piazza Affari stamattina le azioni Unicredit segnano un lieve progresso dello 0,17% a 3,568 euro. Il titolo è salito fino a 3,594 euro, il massimo toccato anche nella seduta di ieri. Nell’ultimo mese il titolo Unicredit ha perso il 21%, allontanandosi irrimediabilmente dall’area di resistenza di 4,4 euro. Ieri il titolo ha toccato il minimo più basso da oltre due mesi a 3,404 euro. Da inizio anno il titolo registra una performance dell’1,7% circa.
► UNICREDIT EMETTE COVERED BOND DA UN MILIARDO
Secondo le ultime indiscrezioni di stampa, sarebbero stati già avviati contatti con alcuni investitori istituzionali americani, ovvero i fondi Cerberus, Blackstone, Marathon e Fortress. La controllata Credit Management Bank controlla un portafoglio di crediti difficili, sia di proprietà che per conto terzi, per oltre 40 miliardi di euro con una quota di mercato che si aggira intorno al 32%. Secondo gli esperti di Intermonte, la valorizzazione della banca è una notizia positiva perché dimostrerebbe che all’estero c’è qualcuno interessato ai crediti problematici italiani. Equita Sim stima un impatto immediato sui ratios patrimoniali di Unicredit, in caso di cessione della quota di maggoranza.
Secondo il broker milanese, il fatto che Unicredit voglia valorizzare gli asset di Credit Management Bank dimostra che il management di Piazza Cordusio è sempre più focalizzato sull’obiettivo di ritornare al più presto alla redditività. D’altronde, per perseguire questo obiettivo, sarà fondamentale continuare a ridurre il costo del credito. Intanto, stamattina è arrivata una mezza bocciatura da parte di Hsbc, che ha tagliato il target price a 3,53 euro da 4,05 euro confermando però il giudizio “neutral”.