Unicredit ha corso troppo nella prima parte dell’anno e – nonostante alcuni aspetti molto positivi sul fronte della trimestrale recentemente sbarcata sui tavoli degli stakeholders – tale elemento potrebbe nuocere alla tenuta delle quotazioni dell’istituto di credito italiano. A pensarla così sono gli analisti di Credit Suisse, che rivedono in rialzo le proprie stime sul 2013 / 2015 del 16 – 20%, ma consigliano cautela considerato il recente rally borsistico.
Tornando alla trimestrale archiviata, Unicredit ha potuto festeggiare il secondo quarto dell’esercizio con un utile netto in incremento del 113,8 per cento a quota 361 milioni di euro, con uno sviluppo molto positivo dei coefficienti patrimoniali di principale riferimento: il Core Tier 1 ratio è ora pari all’11,41 per cento contro l’11,03 per cento a margine del primo trimestre, mentre il Tier 1 ratio è salito all’11,93 per cento contro il precedente 11,55 per cento (previsioni Intesa Sanpaolo 2013).
Altra notizia fondamentalmente positiva è relativa alla diminuzione dei crediti deteriorati: una leva motivazionale che ha indotto Credit Suisse ha prevedere per il 2014 e per il 2015 un calo degli accantonamenti per perdite sui crediti di circa il 20 – 25% a 5,826 miliardi di euro e a 4,903 miliardi di euro. Unicredit dovrebbe chiudere il bilancio 2013 con un utile netto rettificato in calo a 753 milioni di euro, contro 1,108 miliardi del 2012. Nel corso del 2014 dovrebbe tuttavia recuperare quota chiudendo a 2,122 miliardi di euro, e a 3,359 miliardi di euro nel 2015.
Come anticipavamo, il giudizio degli esperti rimane tuttavia particolarmente cauto, con una raccomandazione “neutral” figlia dell’impressione che il titolo abbia già incorporato tutte le notizie positive. Inoltre, l’azione avrebbe corso eccessivamente, guadagnando quasi un terzo del suo valore in un solo mese.
Al momento in cui scriviamo Unicredit sembra proseguire il proprio personale rally, apprezzandosi dell’1,36 per cento e superando la soglia di 4,75 euro (over performando un Ftse Mib in sviluppo dello 0,32 per cento sopra la soglia psicologica dei 17.500 punti).