Chi non è in possesso di una busta paga o non ha un lavoro fisso che prevede un’entrata mensile, incontra solitamente molte difficoltà nel momento in cui ha necessità di richiedere e ottenere finanziamenti. I prestiti concessi in queste circostanze vengono definiti “atipici”, e in tale categoria rientrano anche i finanziamenti erogati alle casalinghe.
Le donne casalinghe, che non hanno nessuna garanzia della busta paga, hanno la possibilità di richiedere un prestito che solitamente va tra i 2000 e i 3000 Euro (importo molto basso perché ritenuto dagli istituti di credito un’operazione rischiosa) per far fronte a spese inerenti all’abitazione o alla famiglia, come ad esempio l’acquisto di nuovi elettrodomestici, piccole ristrutturazioni di casa o spese per un figlio, così da avere un minimo di autonomia.
> Prestiti personali, come trovare le migliori offerte su internet
La garanzia richiesta in questo frangente è che la donna non sia stata mai protestata, e che non risulti essere una cattiva pagatrice. Solitamente viene richiesto un garante, marito o un componente della famiglia, ma se la casalinga non può avere la firma di qualcuno che garantisca per lei, può anche firmare un’ipoteca sulla casa, se ha un immobile, riuscendo così ad avere accesso al finanziamento più facilmente e con maggior credito.
Molto spesso, dal momento che i crediti concessi sono molto bassi, alla casalinga viene data la carta revolving, una carta che dà la possibilità di rateizzare gli acquisti con importi mensili molto bassi, facendo pertanto un’unica pratica per più acquisti con lo svantaggio però che la carta ha di solito tassi piuttosto elevati.