Il primo ad avere avuto l’idea, o almeno a cercare di metterla in pratica, è stato Nicholas Negroponte, il quale ha messo in piedi un progetto per alfabetizzare informaticamente i paesi del terzo mondo, fornendo loro pc a basso costo, per la precisione a 100 dollari. Il prezzo incredibilmente basso va a scapito manco a dirlo della potenza e dell’innovazione tecnologica, ma non manca loro funzionalità per tutte le applicazioni di base. Purtroppo il progetto contro il digital divide, il divario di conoscenza informatica tra noi ed i paesi del terzo mondo, si è rivelato più costoso di quanto pensassero i suoi sostenitori e la strategia è stata cambiata: un notebook a basso costo (399 dollari) in vendita al pubblico ed uno in regalo ad uno studente povero.
Poi c’è anche chi guardando a questo progetto si è reso conto dell’esistenza di un mercato forse prima troppo sottovalutato: sono ancora molte le persone che con il computer fanno “il minimo” e che quindi non intendono, o non possono, spendere alte cifre per acquistarlo, dagli studenti ai paesi emergenti. Tra i primi a farlo quindi con profitto Asus, con il suo Eee Pc. Peso e dimensioni ultra ridotte (225x160x20 e 950 grammi), Linux come sistema operativo ma compatibile con Windows Xp, e, soprattutto 299 euro al pubblico. Non spaventatevi, non è una scatola vuota, anzi l’Eee Pc ha tutto quello che può servire, wi-fi, 4 giga di hd e web cam incorporata.
Potevano gli altri stare a guardare? Ormai il vaso di pandora è stato aperto, la lotta al prezzo più basso è aperta. Segue la strategia di Asus anche Intel, con il suo Classmate, il cui lancio è stato annunciato in questi giorni. Una versione aggiornata e rivista rispetto a quella già commercializzata nei paesi emergenti, ma le cui caratteristiche specifiche non sono ancora note: saranno disponibili notebook con diverse dotazioni, con un prezzo tra i 300 ed i 350 euro. Dimensioni forse un po’ ampie dell’Eee Pc, cos’ come la memoria, sistema wi-fi presente e Linux preinstallato (compatibile Windows). E’ pevisto in uscita a giugno.
I dati di vendita dell’Asus sono ottimi (ai primi posti delle vendite di Amazon), così anche Acer ha scelto di buttarsi nella mischia, con una strategia un po’ diversa però. Il lancio dell’Acer low cost era previsto per marzo di quest’anno, ma ci sono stati dei ritardi, dovuti probabilmente ad un cambio di rotta. Inzialmente Acer avrebbe dovuto lanciare un laptop con un prezzo inferiore ai 300 dollari, poi invece ha scelto di commercializare nel secondo semsetre 2008 un apparecchio sui 450 dollari ma con potenzialità maggiori, come uno schermo da 9 pollici invece che da 7.
MSI aveva già intrapreso la strada di Acer, con un prodotto superiore. avrà uno schermo da 10 pollici, ma per ora solo questa indiscrezione è trapelata. Hp ha invece scelto di seguire le orme di Asus, con un 8 pollici dall’alta risoluzione, bluetooth, wireless, scelta tra i sistemi operativi e hard disk standard.
Arriva anche il Noahpad, un dsco rigido più capiente dell’Eee Pc, schermo 7 pollici, Linux, ma Windows compatibile, la tecnologia Visual Screen che permette un’area di visione uguale a quella di un 10 pollici, sistema wireless, schermo ruotabile a 360 gradi ed un prezzo che sarà probabilmente sui 400 dollari.
Ovviamente sono ancora molti brand che hanno deciso di fare concorrenza all’Asus Eee Pc, dal Cludbook di Everex, al subnotebook di Elonex, One, che arriva addirittura a costare 99 sterline: processore a basso consumo, 7 pollici, 1 Gb di memoria, ma espandibile tamite Usb, wi-fi, e Linux.
Visti i risultati di vendita e la guerra che si è scatenata è inutile dirsi che il subnotebook a basso costo ha trovato mercato non solo tra gli studenti o tra “gli indigenti”, ma anche tra i professionisti, chi ha bisogno di muoversi con il proprio portatile e ci ne vuole uno di scorta. Penso che ne vedremo ancora delle belle.
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