Si parte domani dall’introduzione del 730 precompilato. Ma questa operazione è soltanto il primo passo, anche se al momento è quello fondamentale, da cui muoversi per introdurre la nuova strategia del fisco italiano.
La sola repressione non è procedibile, e i blitz dei finanzieri sono ben visti dall’opinione pubblica ma non soddisfano le casse dell’erario.
Così, Rossella Orlandi comunica alla stampa:
Abbiamo cambiato atteggiamento seguendo l’obiettivo che ci siamo prefissati: far pagare a tutti le tasse; affiancare i contribuenti facendo sentire a quelli onesti la nostra collaborazione e a quelli distratti o disonesti la nostra presenza; contrastare la criminalità economica che rappresenta un grave danno per il Paese in termini di crescita e concorrenza.
Il direttore dell’Agenzia delle Entrate afferma che il prossimo passo consiste nel controllo dei conti correnti bancari:
L’abbiamo sempre chiesta, adesso è possibile fare un’analisi dei casi segnalati come a rischio di evasione, ma al momento è escluso l’uso massivo. E’ quello che ci servirebbe, ma il pacchetto promesso è fermo da due anni. L’ostacolo al momento è costituito dalla tutela della privacy: ma chi la invoca dimentica che tutti i dati sono elaborati dalla Sogei, un fortino informatico a prova di intrusione, che garantisce un uso più che corretto dei flussi finanziari grazie a severissime procedure di accesso. Nessuno potrà impropriamente avvalersi di dati sensibili, questo è certo.
Secondo la Orlandi, l’evasione è concentrata tra i grandi contribuenti o i grandi gruppi. È li che lo Stato perde le sue battaglie tributarie. E’ stata dunque avviata un’istruttoria su Apple, che è nelle mani della procura di Milano. Non resta che stare a guardare le prossime mosse.