Grecia, day 1. Si torna gradualmente verso la normalità. Le banche riaprono e gli operatori restano in attesa degli sviluppi sul debito greco dopo gli scossoni delle ultime settimane.
Dopo le consultazioni con la Banca centrale europea e la Banca Centrale Syriza, a seguito del rimpasto voluto da Tsipras, ha decretato la fine del periodo di clausura dei gruppi di credito. Un periodo durato ben tre settimane.
Come accennato dal presidente Eurotower Mario Draghi, il quale a sorpresa aveva innalzato giovedì la liquidità Ela per gli istituti del paese fornendo prezioso ossigeno, il rientro alla normalità è progressivo mediante l’introduzione di una maggiore flessibilità. Nel testo varato dal governo quindi mentre prima era fissato un tetto giornaliero di 60 euro, ora è previsto un massimo settimanale cumulativo di 420 euro.
I mercati provano dunque a lasciarsi alle spalle la volatilità delle ultime settimane, ma la tregua armata tra Atene e i creditori internazionali resta fragile. Certo l’incubo di una Grexit, l’uscita di Atene dall’euro, è per il momento scongiurata, ma non del tutto esclusa: la maggioranza dei tedeschi resta contraria al piano di salvataggio della Grecia e la strada che porta al via libera definitivo è densa d’incognite. Il governo Tsipras è chiamato a rimborsare entro domani 4,2 miliardi alla Bce, mentre deve ancora due miliardi di arretrati al Fmi. Mercoledì, poi, scadono i termini per l’approvazione delle manovre necessarie a sbloccare gli aiuti internazionali.
Pertanto, la Grecia resterà il principale market mover in una settimana piuttosto scarica di eventi di rilievo. In Italia si guarda a ordini e vendite dell’industria a maggio e alle vendite al dettaglio, mentre venerdì è in arrivo una pioggia di dati dagli indici Pmi dell’Eurozona.