Le tante indiscrezioni sulle trattative in corso concordano quasi alla perfezione: il compratore BSkyB è disponibile a pagare gli asset inglesi di Tiscali ( una somma che valorizza l’intero gruppo all’incirca 1 euro per azione, meno della metà delle cifre che circolavano quest’estate, ma il 20% in più del valore di Borsa di oggi. Il Sole-24Ore di oggi riferisce che la trattativa con BSkyB è entrata nella fase finale e che la transazione è nell’ordine dei 450 milioni di sterline, ovvero 580 milioni di euro, la stessa somma di cui avevano parlato altre fonti giornalistiche due settimane fa ed il mese scorso. L’offerta della società della pay tv inglese (controllata da News Corp) porta ad una valutazione di Tiscali UK che è quasi identica a quella di Banca Imi, la banca d’affari che, insieme a Jp Morgan, svolge il ruolo di advisor per conto di Tiscali.
Secondo l’analista Alberto Francese il titolo è da comprare perché la Borsa oggi non tiene conto del valore delle perdite pregresse, un valore non facile da calcolare ma certo non trascurabile nel momento in cui la società, o le sue controllate, vengono vendute. Queste considerazioni sono racchiuse in un nuovo report di tre giorni fa, con cui Banca Imi ha alzato cui la raccomandazione a buy da hold e il target price è stato abbassato da 1,6 euro a 1,05 euro. Negli anni passati Tiscali ha accumulato perdite utilizzabili ai fini fiscali per 1,6 miliardi di euro. Di queste, circa 1 miliardo si riferiscono a Tiscali Uk ed il resto è suddiviso tra attività italiane e olandesi. Banca Imi calcola che i benefici fiscali a favore del compratore siano poco meno di 500 milioni di euro, una stima analoga a quella di Equita sim. Nel suo ultimo studio, l’analista di Banca Imi ha stabilito che in questi scenari è prudente tenere in considerazione solo la metà di questi benefici, ovvero 240 milioni di euro, pari a 0,37 euro per azione, gli asset industriali sono valutati 0,69 euro. Alberto Francese calcola che Tiscali Uk abbia un valore d’impresa (patrimonio più il debito) di 703 milioni di euro, se da questa cifra si sottrae la parte di beneficio fiscale riferita alle attività inglesi si arriva ad un valore molto vicino a quello indicato dai giornali: le cifre non combaciano ed è probabilmente su questa differenza che le parti cercando di arrivare ad un compromesso.