Una cosa è certa, in questo periodo di turbolenze finanziarie: sfruttare alcune “congiunture astrali” potrebbe giovare al Belpaese.
L’Italia deve portare a termine un piano di riforme, come ricordano glie sperti: la prima fra tutte è la riforma fiscale, bisogna semplificare le aliquote e fare chiarezza, in modo da eliminare la possibilità non solo dell’evasione ma anche dell’elusione fiscale. Bisogna detassare il lavoro, più della casa, per creare occupazione. Sarebbe poi auspicabile che gli ordini professionali venissero aboliti e che il patrimonio immobiliare dello stato non strumentale venisse valorizzato per ridurre il debito.
Queste riforme eliminerebbero costi strutturali e ridarebbero all’Italia credibilità a livello internazionale. Bisogna farlo adesso perché queste condizioni favorevoli non dureranno per sempre – ricorda il numero uno della Banca danese.
Secondo l’ultimo rapporto Ocse, il rapporto tra debito e Pil è al 156%. In questo contesto economico, Bazzani suggerisce di puntare sulle azioni italiane con un occhio di riguardo alle banche e all’energia. La liquidità e la riforma delle popolare hanno dato una scossa positiva a tutto il settore bancario e mi aspetto una nuova ondata di consolidamento, che è vitale per operare un nuovo taglio dei costi ma anche i colossi energetici tricolori, tra cui Eni in primis, ma anche Enel tornano a essere interessanti anche perché con i tassi su questi livelli pagano comunque importanti dividendi.
Tra le matricole che invece si stanno affacciando sul mercato, Poste Italiane farà da apripista. Poste ha un grande potenziale ma anche delle aree grigie dove si auspica un miglioramento come la Banca del mezzogiorno, un istituto che non ha mai fatto il lavoro per cui era nata, ovvero erogare credito alle imprese del Sud.