Sarà presentato l’11 novembre il nuovo piano industriale di Unicredit. Esso potrebbe riportare tagli superiori alle aspettative, dopo che già a settembre si era parlato di esuberi per 10.000 posizioni, concentrate principalmente in Germania, Austria e Italia.
Stando a Bloomberg la nuova cifra aggiornata degli esuberi equivale al 9,4% della forza lavoro e comprende fino a 3 mila posti di lavoro in Germania. L’istituto così punterebbe, secondo le stesse indiscrezioni, a un coefficiente di patrimonializzazione Tier 1 di oltre l’11% rispetto al precedente obiettivo del 10%. I dati sugli esuberi non includerebbero, tra l’altro, i circa 6 mila posti di lavoro che sono associati con la prevista cessione delle attività della banca in Ucraina e lo spin-off di Pioneer Global Asset Management.
Il piano 2014-2018 di Unicredit, presentato a marzo 2014, prevedeva complessivamente 8.500 esuberi. In Italia, i tagli sarebbero dovuti essere oltre 5.700, di cui 2.700 a oggi ancora da completare e che, secondo le indiscrezioni, sarebbero incluse nel conto dei nuovi tagli attesi nell’aggiornamento del piano.
Stando all’ultima relazione semestrale, Unicredit al 30 giugno aveva 127.500 dipendenti, in buona parte concentrati nel settore commercial banking in Italia (37.200), Germania (12.300) e Austria (6.500). L’istituto non ha voluto commentare le indiscrezioni di oggi. Già a settembre l’ad, Federico Ghizzoni, aveva declinato ogni commento in merito alle voci sugli esuberi, rimandando il discorso alla pubblicazione del piano, definito allora dal top manager ancora un “work in progress”.
Contestualmente alla presentazione del piano, il prossimo 11 novembre saranno resi noti i risultati: il consenso degli analisti, come pubblicato sul sito della banca, vede nel terzo trimestre l’utile a 458 milioni di euro (722 milioni nel terzo trimestre 2014) con un margine di intermediazione a 5,4 miliardi di euro e un risultato netto di gestione pari a 1,01 miliardi. A Piazza Affari il titolo Unicredit cede lo 0,42% a 5,87 euro.