Per le Borse europee, e soprattutto per il listino milanese di Piazza Affari, l’inizio settimana è letteralmente da incubo.
Successivamente al pesante avvio della piazza americana, per il Ftse Mib è iniziato infatti un vero e proprio calvario caratterizzato da una raffica di stop per eccesso di ribasso.
In termini generali, ad influenzare negativamente l’andamento delle contrattazioni sono stati almeno due fattori differenti: il crollo della Borsa di Atene, in scia alle indiscrezioni su possibili difficoltà di tenuta del governo Tsipras e i rumors circa la presunta impossibilità di Deutsche Bank di rimborsare nel 2017 le cedole sulle obbligazioni subordinate. Questi due fattori hanno portato alla creazione di una spirale di speculazione che, a Piazza Affari, non ha dato scampo a nessun titolo. Le tensioni hanno riguardato anche il fronte dei titoli di stato con lo spread btp bund che è arrivato fino a 150 punti base.
E’ chiaro che, in questo contesto, i numeri di chiusura della seduta odierna siano stati simili a un bollettino di guerra con rossi davvero impressionanti. La maglia nera della seduta è andata a una Saipem oramai completamente in balia della speculazione. Quello che una volta era un fiore all’occhiello dell’Italia ha perso il 23%.
Crolla anche FCA che ha lasciato sul terreno più di 9 punti percentuali. Drammatica anche la seduta dei bancari con Banco Popolare in calo del 9,75%, Monte dei Paschi a 11,35%, la Popolare dell’Emilia Romagna in flessione dell’11,57%, Ubi Banca a -10,11%, Intesa Sanpaolo in calo del 3,35% e Unicredit che ha lasciato sul parterre il 5,82%. Per Piazza Affari è notte profonda.