Londra e Francoforte meditano una fusione tra listini. La conferma proviene d’Oltre Manica: il London stock exchange, la Borsa di Londra, e la tedesca Deutsche Borse hanno avviato le discussioni preliminari al fine di esplorare una possibile “fusione fra eguali”.
Londra, che controlla anche Piazza Affari, precisa tuttavia che al momento non è certo che le trattative possano sfociare effettivamente in una transazione concreta. Occorre, dunque, osservare le discussioni di questi giorni e affrontarle con ‘i piedi di piombo’.
Uno sguardo ai possibili scenari è, tuttavia, più che opportuno. Se l’operazione andasse in porto, gli azionisti del London stock exchange avrebbero il 45,6% del nuovo gruppo mentre quelli della Borsa di Francoforte il 54,4%. Cifre importanti, da non sottovalutare.
L’operazione dovrà, in ogni caso, ottenere il via libera dalle autorità di regolamentazione, tuttavia la fusione – secondo le due società – “offrirà opportunità di crescita”, portando “benefici significativi ai clienti”. Tutte le principali attività continuerebbero ad operare sotto gli attuali brand, aggiungono i due gruppi.
L’annuncio delle trattativa arriva un anno dopo – era il 9 marzo 2015 – la conferma del tribunale Ue allo stop della fusione tra Deutsche Borse e Wall Street (Nyse Euronext). Secondo il tribunale, la Commissione europea mettendo i paletti all’operazione non incorse in alcun errore di diritto o di valutazione “nel considerare che i derivati negoziati in Borsa (Etd) e i derivati negoziati fuori borsa (Otc) rientravano in mercati distinti”. Secondo Bruxelles dalla concentrazione sarebbe nata una struttura verticale unica, che avrebbe realizzato la negoziazione e la compensazione di più del 90% delle transazioni mondiali di derivati europei negoziati in Borsa.