L’andamento dei titoli azionari, sui mercati borsistici internazionali, è un dato particolarmente incerto, in quanto influenzato da molteplici fattori. Comprendere con certezza le variabili che portano all’aumento o alla diminuzione del valore di un’azione nel corso di una giornata di contrattazione, non è per niente semplice, e richiede un attento e dettagliato monitoraggio di diversi fattori imprescindibili.
Basarsi unicamente sul flusso di cassa di una società, sulle sue vendite, sulle sue percentuali di debito o su altre statistiche concernenti questi aspetti, non darà all’investitore sufficienti informazioni per poter prevedere le prospettive dell’impresa e del suo futuro.
Analizzare la tendenza di una società è indubbiamente un aspetto rilevante, ma non l’unico da tenere sotto controllo. Reperire queste informazioni è semplice, poiché sono proprio le società a fornirle, tramite dei comunicati che sono chiamati “Price Serving”. Le società quotate in borsa sono, infatti, tenute a fornire tutte le notizie riguardanti il loro “stato di salute”, nella maniera più chiara, oggettiva ed esaustiva possibile, così da mettere in condizione, gli eventuali, investitori di fare le loro personali valutazioni.
Andiamo adesso ad esaminare quali sono gli altri indicatori economici che maggiormente influenzano il mercato azionistico, informazioni queste di grande interessano non solo per gli investitori intenzionati all’acquisto di azioni, ma anche per coloro che intendono fare trading con i CFD, e che proprio sul movimento del prezzo delle azioni genereranno il personale profitto o la loro perdita.
Lo stato generale dell’economia del paese in cui la società opera, è sicuramente uno dei fattori che influenza maggiormente i prezzi delle azioni. Gli utili e di conseguenza le azioni di una società con sede in un paese in fase di crescita e di sviluppo, hanno chiaramente un’elevata percentuale di probabilità di acquistare valore. Il PIL (prodotto interno lordo) è il dato in grado di fornire le informazioni in maniera dettagliata sull’andamento dell’economia del paese.
Nel linguaggio tecnico le azioni di una società la cui tendenza è strettamente legata all’andamento generale dell’economia del paese si definiscono “cicliche”, sono invece definite“difensive” le azioni delle società che non sono direttamente collegate all’andamento dell’economia nazionale.
Un altro rilevante fattore che colpisce i mercati azionari, in quanto sinonimo dello sviluppo e della forza economica di uno stato, è rappresentato dal tasso di occupazione. Il rapporto tra il lavoro e la percentuale di occupazione è un dato indicativo per valutare la salute generale di un’economia. Maggiore sarà il tasso di occupazione maggiore sarà la produzione economica, che porterà a un aumento delle vendite al dettaglio, dei risparmi e dei profitti delle imprese. Ciò andrà a influenzare l’andamento delle azioni, che generalmente salgono o scendono in base ai Rapporti su Lavoro “buoni o cattivi”. Diventa pertanto importante per gli investitori tenere sotto controllo questo indicatore.
Anche l’inflazione ha una forte influenza sugli andamenti dei titoli azionari. Le politiche monetarie, che le autorità mettono immediatamente in atto per fronteggiarla (restrizione nella liquidità e aumenti dei tassi di interesse), hanno effetti negativi sui prezzi dei titoli, e rappresentano il principale effetto negativo sul mercato azionario. L’inflazione è, inoltre, nemica dei mercati, perché crea incertezza, difficoltà di rappresentazione della realtà, genera distorsioni sulle regole di mercato, e diminuisce i rendimenti reali delle attività finanziarie.
Infine, e non per ordine di importanza troviamo, i tassi di interesse. I tassi d’interesse sono la variante finanziaria che ha il maggiore e più immediato impatto sui mercati azionari. L’effetto è così imponente che i mercati tendono a muoversi sulla base di previsioni sul futuro andamento dei tassi, anticipando così gli eventuali movimenti ufficiali. Normalmente accade che i mercati si muovano sulla base delle aspettative dei movimenti dei tassi. Può accadere a volte, addirittura che al momento della variazione dei tassi, i mercati rimangano indifferenti poiché l’impatto era già avvenuto in precedenza.
Tuttavia con i prodotti CFD i trader non acquistano materialmente il titolo in questione. Infatti gli investitori fanno trading “sui” movimenti di prezzo dell’azione, generando un profitto o una perdita a seconda del movimento del prezzo del titolo di riferimento in riferimento alla direzione della posizione aperta.