C’è da fare il punto su un intero comparto, così l’Autorità dei Trasporti interviene. Si discute di tutele nei confronti dei passeggeri, di nuovi orizzonti di mercato e di regole per favorire la crescita del comparto medesimo.
Dal canto loro, gli utenti chiedono maggiori garanzie. Sanno che le tecnologie possono favorire nuove e confortevoli soluzioni e vogliono sfruttarle. In altre parole, le app dovrebbero godere di più libertà. Così l’Autorità presenta al Parlamento europeo il rapporto annuale. Lo fa in un clima pressoché pacifico, segnato da norme che hanno equamente disciplinato il settore. Lo fa nel rispetto dei diritti di chi viaggia e dell’evoluzione di quei segmenti ancora ‘aperti’, che possono godere di ulteriori sviluppi di mercato.
Il presidente Camanzi parla di necessità:
La domanda di trasporto sta crescendo e le esigenze di mobilità aumentano. In questo quadro alla luce dell’uso e l’integrazione delle piattaforme tecnologiche c’è l’esigenza di inserire nel sistema dei trasporti anche la cosiddetta economia della condivisione e le sue tecnologie.
In soldoni non è possibile tralasciare l’apporto di realtà quali Uber, Blablacar, bikesharing, carsharing, prenotazioni online. Aggiunge Camanzi:
La domanda di trasporto di tutte le modalità meccaniche, inclusa anche la bicicletta elettrica, è salita del 3,1%. Se dovessimo immaginare un unico mercato dei trasporti sarebbe un mercato in crescit. Un mercato che cresce perchè le esigenze di mobilità aumentano questo è un dato sul quale riflettere, soprattuto se si considera che il modo di spostarsi, specie nelle grandi città, avviene attraverso una combinazione di diverse modalità, in modo crescente si utilizzano più mezzi, privati o pubblici. Tutto questo pone problemi di integrazione e di efficientamento tutte cose sulle quali abbiamo già iniziato a regolare.