Le sofferenze bancarie italiane hanno sfiorato, nel corso del mese di maggio, nuovamente quota 200 miliardi tornando ai massimi dal gennaio 2016.
A comunicarlo è il report Bankitalia che verte sui bilanci degli istituti di credito del nostro Paese, durante una settimana che si prospetta movimentata per il fronte bancario con la trattativa in corso tra il governo e la Commissione Ue per provare a rafforzare i casi più traballanti senza incorrere in problemi di aiuti di Stato o coinvolgere i risparmiatori nell’assorbire le perdite.
Il tasso di crescita sui dodici mesi è sceso al 3,2 per cento (3,5 per cento a aprile). In valore assoluto, le sofferenze lorde aumentano attestandosi a un soffio dai 200 miliardi di euro (199.994 milioni) tornando ai massimi da gennaio e contro i 198,3 miliardi ad aprile.
Sempre a maggio il tasso di crescita sui dodici mesi dei depositi del settore privato è stato pari al 3,2 per cento (5,4 per cento a aprile). La raccolta obbligazionaria, comprese le obbligazioni detenute dal sistema bancario, è diminuita del 14,8 per cento su base annua (-15,0 per cento nel mese precedente).
Buone notizie per i prestiti al comparto privato, che hanno registrato una crescita su base annua pari allo 0,8 per cento (0,4 per cento a aprile). I prestiti alle famiglie sono cresciuti dell’1,5 per cento sui dodici mesi (1,2 per cento nel mese precedente); quelli alle società non finanziarie sono cresciuti dello 0,3 per cento, mentre ad aprile, sempre su base annua, erano in diminuzione (-0,6 per cento).
L’ultima voce concerne i tassi d’interesse sui finanziamenti erogati nel mese alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, comprensivi delle spese accessorie: essi sono stati pari al 2,61 per cento (2,66 nel mese precedente).