Sì è chiuso nei giorni scorsi il decimo collocamento italiano dei nuovi Btp Italia, il titolo emesso dal Ministero del Tesoro indicizzato all’inflazione del nostro paese, con scadenza ad otto anni e un valore cedolare reale fissato allo 0.35 per cento. Per i risparmiatori italiani non si è trattata quindi di una assoluta novità, ma il titolo sembra avere questa volta riscosso minore successo tra gli investitori privati che non in passato.
Come abbiamo visto anche in un articolo pubblicato in precedenza, i nuovi Btp Italia indicizzati all’inflazione sono stati collocati nelle giornate dal 17 al 19 ottobre scorso, almeno per quanto riguarda la platea retail e nelle giornate del 20 per quanto riguarda gli investitori investitori istituzionali.
Dalle ultime rilevazioni sembra tuttavia che il titolo sia risultato meno interessante ai primi piuttosto che in passato, che hanno avuto una accoglienza non troppo calorosa nei confronti di questo prodotto di investimento. I dati della seconda emissione dei Btp Italia relativa al 2016 confermano infatti che la raccolta ha portato nelle casse del MEF un totale di 5.2 miliardi di euro.
Più nello specifico nella prima fase di collocamento dedicata agli investitori privati sono stati sottoscritti 31.019 contratti, per un valore di poco superiore ai 2.219 milioni di euro, invece nella seconda fase di collocamento, quella dedicata agli investitori istituzionali, le cifre della raccolta sono state migliori.
Le adesioni pervenute sono state infatti 293 per un controvalore totale pari a circa 3 milioni di euro. Le richieste hanno in realtà anche superato le aspettative, essendo state pari 3.321 milioni di euro, con un coefficiente di riparto pari al 90.3 per cento.
Questi dati hanno quindi dimostrato un ribaltamento delle posizioni in passato sempre assunte dalla platea degli investitori privati e da quelli istituzionali nei confronti dei Btp Italia, con un avanzamento dei secondi rispetto ai primi.
Nel corso nella prima edizione 2016 i titoli assegnati sono stati 4.2 miliardi per i privati mentre 3.8 per gli istituzionali. In quel caso la cedola aveva un valore reale pari al 4 per cento. Nel corso della edizione ancora precedente la raccolta totale era stata di 9.2 miliardi di euro. Il mercato privato sembra essere quindi in attesa di maggiori certezze.