Il Trumpismo avrà conseguenze nel settore automobilistico, dove sicuramente si ridisegneranno le alleanze in considerazione delle nuove misure protezionistiche che il neo Presidente prenderà per difendere il mercato domestico. La Toyota ha già rinunciato ad un investimento in Messico, già annunciato, per produrre negli USA, ma anche il dieselgate avrà il suo effetto sul mercato americano, forse il più importante per il settore.
La novità più importante però, dovrebbe arrivare dalla tecnologia, che sta sempre più assumendo un ruolo fondamentale nella produzione automobilistica. Informatica e connessione, saranno le rivoluzioni dei prossimi anni nelle nostre auto, e le aziende del settore, in primis Google, che a già sperimentato la sua auto senza pilota, e la Apple. Le grandi aziende Hi-tech hanno capacità finanziarie imponenti, rispetto a quelle delle case automobilistiche, ma hanno comunque bisogno di queste ultime se vogliono partecipare alla rivoluzione tecnologica delle quattro ruote, così come le case automobilistiche avranno bisogno sia della tecnologia, che degli investimenti della Silicon Valley. È quindi molto probabile che assisteremo ad una sinergia tra i due comparti, con l’Hi-tech che entrerà nei pacchetti azionari delle grandi multinazionali americane delle quattro ruote in modo preponderante. E intanto molte case uniranno gli sforzi per battere questa concorrenza made in USA. Renault, Nissan e Mitsubishi viaggiano già unite, ma c’è da guardare anche alle reazioni tedesche.