Il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, rimprovera l’Italia di aver deluso le attese che i tedeschi avevano riposto nel nostro paese e nelle riforme, e riaccende la polemica sui conti pubblici italiani. Sotto il mirino della banca centrale tedesca, non solo il rapporto deficit/pil, ma anche l’avanzo primario, che non consentirebbe un abbassamento del debito. Il rapporto tra debito e prodotto interno è ormai stabilmente sopra il 3% da alcuni anni, e nessun governo fino ad oggi è riuscito ad attuare quelle riforme necessarie per un miglioramento dei conti. Dura bacchettata, per l’Italia, da parte dei tedeschi, sempre più nella polemica invece, per la loro egemonia nella zona euro, ottenuta, secondo molti, con metodi non del tutto leciti.
La partita tra la Germania bacchettona, e i paesi dell’Europa meridionale, continua a suon di dichiarazioni, in una convivenza che sta divenendo sempre più indigesta per entrambi i paesi. I tedeschi pensano che stiano pagando per i debiti dei paesi deboli, e i cittadini dei paesi deboli, pensano che la Germania abbia usufruito di una situazione costruita apposta per lei. D’altra parte, il governo tedesco hanno attuato delle riforme sul lavoro già dagli anni 2000, ma i lavoratori hanno pagato il prezzo in termini di salari bassi.