Non è un momento fortunatissimo per alcuni bancari e Banca Carige rientra tra coloro che vivono in una sorta di stato di incertezza e che tentano di fare di tutto per uscirne. Ma dove porta il nuovo piano di questo istituto finanziario?
E’ una domanda lecita da porsi se si pensa che in circa 20 giorni Carige ha pianificato 3 cda per definire la propria situazione. Il primo ha dato il via libera ai conti preliminari del 2016, che si sono chiusi con una perdita di 297 milioni, il secondo ed il terzo avranno luogo rispettivamente il 21 ed il 28 febbraio: sul tavolo delle trattative vi è il problema dei crediti deteriorati di cui non solo vi è bisogno di liberarsi per poter ripartire e crescere nuovamente verso un bilancio in positivo, ma che lo stesso istituto bancario deve tentare di fare calare secondo richiesta della BCE.
Il piano di Banca Carige al momento è quello di rimanere fedele a ciò che è già stato deciso, apportando però alcune piccole modifiche che rendano possibile la cessione della prima tranche di Npl aggiungendo un percorso netto da seguire, come già anticipato, per ciò che concerne i crediti deteriorati. In questo caso il da farsi sarà legato al giudizio che si otterrà dalla banca centrale europea dopo il 28 febbraio. Quel che serve, nell’attuale situazione, rimane sempre della liquidità fresca: una soluzione da intraprendere solo se necessario. Una ricapitalizzazione non è attualmente vista benissimo dai soci e si tenta di evitarla il più possibile a meno che non venga resa necessaria dal responso della BCE.