Luca Cordero di Montezemolo lascia la presidenza di Alitalia ed ancora una volta davanti gli occhi di tutti si prospetta quello che è il fallimento di un’azienda che arranca continuamente senza riuscire a tornare ad utili seri.
L’abbandono non sarà immediatamente dispositivo: vi è bisogno prima di convocare un nuovo CDA nel quale formalizzare il tutto. Non stupisce però che questo momento sia arrivato se si pensa che Luca Cordero di Montezemolo era di questa idea fin da novembre, quando per la prima volta aveva fatto presenti le sue intenzioni di dimettersi. L’aver retto fino ad ora è stato un atto dovuto alla compagnia per aiutarla a trovare una via d’uscita che sembra sempre farsi più difficile da trovare.
Le rotte per e da Reggio Calabria saranno fermate per mancanze di soldi essendo la tratta stessa una di quelle nelle quali la compagnia perde di più il prossimo 27 marzo ed i fondi ci sono per mantenere in piena attività Alitalia solo fino a metà aprile se gli investitori si rifiuteranno di tenere duro. Il punto è che i principali creditori come Unicredit, Generali e Intesa Sanpaolo prima di aprire nuovamente il portafoglio vogliono avere la certezza della possibilità di risanamento.
Devono esservi tagli per almeno un miliardo di euro e per raggiungere lo scopo, tra le tante cose, dovrebbe venire attuato un taglio di circa il 30% delle retribuzioni. Ma basterà? In caso i principali sostenitori decidano di mollare, per Alitalia potrebbe esservi un commissariamento coatto ed un risanamento che farà male a tutti, italiani compresi.