Il matrimonio tra l’Anas e le Ferrovie dello Stato si farà. È questo quello che è emerso oggi, da fonti interne al governo, che hanno fatto trapelare quanto deciso oggi in Consiglio dei Ministri. Un via libera che porterà l’Anas in seno al gruppo delle Ferrovie, contenuto nel decreto per la correzione dei conti pubblici, tanto voluto da Bruxelles. Nascerà così un gruppo di viabilità integrato, tra la rotaia e la gomma, che potrebbe sia risolvere i problemi di Anas che dare il via a nuove sinergie. È un’autorizzazione che si aspettava da tempo, perché c’erano da limare alcuni contenziosi, come i pendenti, a cui il governo ha dato risposta con una riserva di accantonamenti per 700 milioni. Poi c’era il discorso dell’amministrazione, che doveva restare fuori dall’ambito pubblico per non andare ad incidere sui già precari bilanci dello stato. Arriverà dunque anche il via libera di Eurostat, per creare un gruppo che fatturerà circa 10 miliardi l’anno, investendo 7 miliardi sulle infrastrutture, con un valore di immobilizzazione di 60 miliardi. Un colosso che dovrà gestire 41 mila chilometri di viabilità, con 75 mila dipendenti al lavoro. Per il momento, ad accordo definito, questi sono i numeri, ma poi ci si aspetterà anche un piano industriale di integrazione tra viabilità.