Il presidente Trump, attraverso il segretario al tesoro Mnuchin, ha fatto il tanto atteso annuncio sulle tasse alle imprese. Tagli fino al 15% per rilanciare l’economia USA, in particolare per le piccole imprese, soffocate dalle importazioni cinesi e tedesche. Si tratta di una riduzione sostanziosa della corporate tax, la tassa unica sulle aziende, che ora ha un’aliquota del 35%. Un taglio di ben 20 punti percentuale, che secondo l’attuale amministrazione, sarà il più netto di tutta la storia degli Stati Uniti d’America. L’annuncio di Mnuchin non è entrato nei dettagli della riforma, ma ha voluto solo confermare quello che la stampa aveva fatto trapelare. La tassazione attuale, il 35% della corporate tax, è giudicato tra i più alti al mondo, anche se tra deduzioni e possibili esenzioni, difficilmente le aziende pagano l’intero ammontare. Va comunque ridotto, anche in considerazione della competizione economica con altri paesi, come il Regno Unito ad esempio, che attualmente applica una corporation tax tra il 22 e il 22%. Ad essere favorite, come detto, le piccole imprese, dalle quali l’amministrazione Trump si aspetta una crescita del 3% per sostenere i lavoratori locali. Per il momento, da quanto detto dal Segretario al Tesoro, nella riforma non saranno icluse eventuali tassazioni alle importazioni.