L’economia degli Stati Uniti non va come ci si aspettava, e a questo si aggiungono anche i venti di guerra con la Corea del Nord, che non facilitano certo l’entusiasmo dei mercati. Così sono le borse europee a risentirne, con la seduta odierna che le vedeva tutte in calo in apertura, anche se la chiusura poi ha mostrato dei recuperi. Incertezza dunque, è la parola che regna ovunque, in geopolitica così come in finanza. I dati sull’inflazione europea però sono incoraggianti, e il +1,9% spinge di nuovo l’euro verso l’alto, dopo che le ultime sedute lo avevano visto in calo fino ai minimi. Altalena dunque, potrebbe essere la seconda parola chiave di questo periodo, in cui sembra che i pesci da pigliare stiano diventando sempre più sfuggevoli. Sale lo spread e scende il petrolio. In chiusura Milano segna un +0,33%, Parigi il +0,16% mentre Londra cede lo 0,34%. Parità per Francoforte, mentre Tokyo aveva chiuso in ribasso, non affatto contenta delle dichiarazioni del presidente Trump contro la Corea, una guerra che sarebbe proprio alle porte di casa. Per nulla contento anche Mario Draghi, che vede in queste tensioni, motivi che ostacolano la ripresa europea, senza che l’Europa sia direttamente responsabile.