Continua l’iter della riforma Maida, che prevede più possibilità di assumere i precari, e anche più libertà di licenziamento per gli statali che mostrano scarsi risultati. Verranno quindi bocciati se non riusciranno a superare i test di produttività, e perderanno il lavoro. Licenziamenti più facili dunque, come veniva da molto tempo richiesto, per quegli statali “scansafatiche”.
Faranno posto ai precari, che con il Testo Unico approvato dal Consiglio dei Ministri, verranno assunti nel prossimo biennio. Le assunzioni saranno riservate a chi ha lavorato per un minimo di tre anni, negli ultimi otto. Questo triennio di lavoro scatterà a partire dal 31 dicembre di quest’anno, e permetterà l’assunzione di giovani lavoratori specializzati.
Per permettere il licenziamento dei bocciati, sono state aumentate le possibilità disciplinari, che prima prevedevano 6 casi, mentre ora ne prevedono dieci. Saranno tenute in conto anche le violazioni continue dei codici di comportamento e la scarsa produttività. In questo caso viene abolita parte della legge Brunetta, in quanto l’applicazione è stata nulla, e viene introdotta la valutazione del team di ufficio, in luogo di quella individuale. La legge vuole dunque “smuovere” un po’ le acque, per tentare di ottenere una burocrazia più attiva e giovane, rispetto a quella attuale.