Ancora un rinvio alla soluzione definitiva per le banche venete, perché il decreto necessita di qualche piccolo aggiustamento. Con l’arrivo di Banca Intesa, si procederà al salvataggio delle due banche con risorse per 12 miliardi, di cui una parte messi dal governo. Domai mattina quindi ci sarà il Consiglio dei ministro decisivo per il decreto di salvataggio per Popolare Vicenza e Veneto Banca. Intanto il governo ha incassato il sì di Bruxelles, proprio nel tardo pomeriggio di venerdì, e gli ultimi nodi da sciogliere riguardano gli esuberi dei dipendenti e i fondi pubblici a carico del Governo, con una procedura inedita che bisogna studiare con attenzione per non incorrere in errori che possano aprire contenziosi o procedure per aiuti di Stato.
Intesa comprerà le due banche per la cifra simbolica di 1 euro, e lunedì le operazioni proseguiranno come sempre. Poi verranno scorporati dagli istituti i circa 10 miliardi di crediti deteriorati, per farli confluire in una bad bank da ricapitalizzare da parte dello stato e dei possessori di bond subordinati, con un’operazione da 1,2 miliardi, bad bank che sarà sotto il controllo pubblico.
La Ue ha dato il via libera al salvataggio secondo la normativa vigente, che vede l’utilizzo di questa possibilità se non ci sono ripercussioni a livello europeo.