Libretti al portatore: l’addio parte da domani 4 luglio. Questi strumenti di risparmio, per decenni parte della vita economica della popolazione, andranno finalmente in pensione con l’obbligo di trasformarsi in libretti trasparenti entro la fine del 2018, pena la perdita del denaro in essi.
Da domani i libretti al portatore non verranno più emessi e dovranno essere portati in banca o in posta per diventare normali libretti con l’indicazione del titolare o qualsiasi altro strumento di risparmio che si voglia. Il Governo ha approvato il decreto a tal riguardo lo scorso maggio all’interno di un discorso più ampio contro il riciclaggio del denaro e la norma è diventata legge con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dello scorso 20 giugno.
Ad essere interessati da questo cambiamento sono moltissime persone se si pensa che solo per ciò che riguarda Poste Italiane il suo bilancio parlava di una “presenza” dei libretti di risparmio per un valore di 119 miliardi tra nominali e anonimi. Non di meno è evidente che in molti da domani dovranno fare i conti nelle proprie tasche ed agire in modo tale da non perdere i soldi. Essi hanno sempre avuto una certa limitazione per ciò che riguarda gli interessi, e guadagni e soprattutto il denaro che era possibile inserire negli stessi: un po’ come se si parlasse di un’antica Postepay.
Grazie alle nuove norme si ha tempo fino al 31 dicembre 2018 per arrivare all’estinzione o all’emersione dei libretti che non hanno l’indicazione chiara del beneficiario ma che possono, come il loro nome indica, essere liquidati direttamente a chi li presenta agli sportelli. Quella che era una sorta di trasmissione del risparmio tra le diverse generazioni (come ad esempio tra nonni e nipoti, N.d.R.) sparisce quindi ora per dare spazio a degli strumenti finanziari più tracciabili e meno utilizzabili dai malintenzionati per far girare somme sporche.