Il governo prova a ridurre la pressione fiscale con un piano per l’ottimizzazione delle risorse, cercando di far risparmiare alle aziende fino a 4mila euro per lavoratore.
Il lavoro è il tema centrale del cuneo fiscale, che vuole essere un aiuto non solo destinato ai giovani, ma anche ai lavoratori più maturi, come gli over 50, con i recenti dati sull’occupazione che hanno destato qualche preoccupazione.
Per questo il governo ha fretta, soprattutto perché il resto dell’Europa ha ricominciato a viaggiare su ritmi accettabili.
Se Berlusconi e la Lega sono schierati per la flat tax, il governo punta tutto sul cuneo fiscale, con 7 miliardi di tagli dei contributi in una volta sola per aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori e i profitti delle imprese.
C’è da sostituire poi i bonus delle assunzioni, ormai giunti alla loro scadenza triennale, con lo sconto contributivo per i nuovi assunti. Il problema è reperire i soldi dopo aver salvato le banche, e le ipotesi al vaglio sono almeno due: la contribuzione “zero” per tre anni per i nuovi contratti a tempo indeterminato o la riduzione al 15% della contribuzione complessiva delle aziende e dei nuov assunti.