Unicredit ripulisce il suo bilancio e le azioni prese in tal senso iniziano ad essere ufficializzate: è stato resa nota la definizione degli accordi con i fondi Pimco e Fortress che la porteranno a cedere 17,7 miliardi di euro di sofferenze agli stessi.
Tutto ciò avviene nell’ambito del progetto “FINO” il quale sancisce la cartolarizzazione dei non performing loans o crediti deteriorati attraverso dei veicoli partecipati in maggioranza dai fondi stessi. A spiegarlo è una nota della banca stessa dove viene specificato come tali veicoli avranno modo di acquistare il portafoglio di npl (il quale a fine giugno era calato a 16,2 miliardi, N.d.R.) per ciò che concerne i fondi Pimco e Fortress. A livello tecnico, è importante sottolinearlo, l’operazione si completerà con l’emissione dei titoli Abs (Asset backed securities, ovvero i titoli emessi dai fondi per acquistare il portafoglio di crediti. Essi verranno rimborsati attraverso i flussi di cassa generati dal recupero degli non performing loans, N.d.R.), entro la fine di luglio 2017.
Nel secondo semestre del 2017 andrà avanti la fase 2 del progetto: Unicredit considererà l’eventuale assegnazione di rating pubblico ai titoli senior e mezzanini emessi nell’ambito della cartolarizzazione e la vendita della rimanente quota di UniCredit al fine di detenere meno del 20%. Tutti i passaggi richiesti, secondo gli analisti, porteranno il CET1 ratio fully loaded di Unicredit, il principale indicatore di solidità patrimoniale, a salire di circa 10 punti base. Un passaggio importante per la banca questo, che vede in qualche modo alleggerirsi la sua situazione, lavorando per tornare ad una competitività importante.