Migliorano leggermente i dati sull’occupazione italiana, anche se a maggio si era registrato un aumento delle persone in cerca di occupazione. C’è quindi da analizzare i dati in base a questo fattore, e riportare anche quelli ancora poco sostenuti dell’occupazione femminile, ai record anche se un miglioramento c’è stato.
La disoccupazione scende al 11,1%, con un miglioramento dello 0,2%, così come diminuisce la disoccupazione giovanile, al 35,4%, ma al contempo sono cresciuti gli inattivi. L’aumento della disoccupazione di maggio insomma, viene recuperato a giugno, mentre l’occupazione femminile torna ai livelli del 1977, con il 48,8%.
Gli inattivi salgono di 12mila unità, e qui vanno meglio le donne che gli uomini, mentre l’aumento dell’occupazione su base annua è dello 0,6%, corrispondente a 147mila unità, in maggioranza donne.
Ad aumentare sono i lavoratori dipendenti, mentre calano gli autonomi, di ben 220mila unità, ad attestare che la ripresa è ancora debole e le persone poco si fidano di avventurarsi in posti indipendenti.
La media dell’Eurozona è però del 9,1%, quindi ben 2 punti al di sotto della media italiana. Si parla di 14,7 milioni di individui nella zona della moneta unica, a cui si aggiungono 4 milioni di unità se si includono i paesi dell’Unione che non hanno aderito all’euro. La media europea è comunque di 0,1-0,2 punti percentuali migliore delle aspettative, e ora gli analisti puntano ad un 8,8% per la fine dell’anno.