Una situazione che promette di diventare sempre più predominante nelle news dei prossimi giorni: Lactalis ha avviato l’iter per un arbitrato con Brf. La notizia è stata data dall’agenzia Reuters in seguito alla “soffiata” di una fonte informata sui fatti.
In pratica, secondo questa, la società brasiliana si sarebbe rifiutata di riconoscere gli impegni assunti in materia di fiscalità e occupazione in diversi impianti venduti tre anni fa alla società che controlla Parmalat. Non si deve dimenticare che Lactalis, proprio attraverso Parmalat , nel 2014 ha acquisito undici fabbriche da Brf per 576 milioni di dollari. Tre anni fa le parti coinvolte avevano stabilito di comune accordo di seguire un certo iter e nello specifico di creare un conto di garanzia per coprire i costi potenziali legati all’occupazione e alla fiscalità.
Gli stessi chiamati in causa in questo momento visto che, sempre da quello che è emerso, solo Lactalis e Parmalat avrebbero depositato denaro al suo interno: circa 370 milioni di reais nel conto. Esse ritengono che le passività siano relative a questioni precedenti l’acquisizione delle fabbriche e pretendono che Brf rispetti l’accordo preso. Peccato che il brand contesti e quindi abbia, sempre secondo la stessa fonte, bloccato i tentativi di Lactalis-Parmalat di accedere al conto come forma di compensazione per i costi straordinari.
Di qui la decisione dell’avvio dell’arbitrato presso la camera di commercio Brasile-Canada, l’organismo individuato per la risoluzione dei conflitti da ambo le parti. E se Lactalis sembra essere tranquilla e pronta ad investire sull’acquisto di Vigor Alimentos, il titolo della Parmalat è in flessione dello 0,13% a Piazza Affari.