Il dopo Jackson Hole si apre con quello che si pensava potesse accadere dopo la mancanza pressoché totale di indicazioni da parte dei grandi dell’economia mondiale: le borse aprono in ribasso ed il supereuro, così come è stato ribattezzato, appare in corsa.
Ecco quindi che Piazza Affari e le principali borse europee iniziano la settimana con ribassi frazionali, con Londra chiusa per festività. Per ciò che riguarda Milano in mattinata l’FTSEMib era in calo dello 0,11% a 21.722 punti, mentre il FTSE Italia All Share seguiva la stessa scia con un ribasso 0,1%. Segno negativo anche per il FTSE Italia Mid Cap che ha fatto registrare un -0,2% ed il FTSE Italia Star che archivia un calo attuale del -0,15%. Colpa anche del supereuro? Forse: questa mattina si presenta più alto di 1,19 e secondo la maggior parte degli analisti, almeno fino alla nuova riunione della BCE prevista per il prossimo 7 settembre, niente dovrebbe cambiare a meno di grandi scossoni. La colpa? Secondo questi delle eccessive attese nei confronti di tale incontro, nel quale forse pensano di vedere dei cambiamenti materiali della situazione.
Non bisogna dimenticare però che dal simposio di Jackson Hole, Mario Draghi ha mantenuto la linea tenuta in precedenza, confermando il quantitative easing e la sua strategia, conscio anche che il dire qualcosa avrebbe potuto portare a bruschi movimenti di mercato. Il pensiero comune è che nulla effettivamente cambierà o verranno date indicazioni valide fino ad ottobre e non è difficile comprenderne il perché, soprattutto se si pensa a ciò che avviene nei singoli stati membri ed oltreoceano.