Il Cda di Telecom Italia ha approvato nella giornata di ieri il budget preliminare 2018, favorendo in questo modo una buona tenuta odierna a Piazza Affari. Ma cos’altro è stato deciso? Scopriamolo insieme.
Per prima cosa l’approvazione del budget è coerente con il piano approvato lo scorso anno che vuole tra gli obiettivi anche la riduzione del leverage a 2,7 volte il debito/ebitda e la generazione di free cash flow per 1,4 miliardi di euro nel 2017-2018. Secondo gli analisti è un “messaggio di fiducia sui trend operativi” che fa ben sperare per il piano 2018-2020 discusso nel corso della riunione e che verrà approvato il prossimo 6 marzo. Cosa si sa di lui? Di sicuro sarà focalizzato sui processi di digitalizzazione e sulla messa a frutto degli investimenti di copertura. E per quanto non sia stata presa nessuna decisione in merito, Telecom Italia continuerà a vagliare le diverse ipotesi relative alla potenziale separazione delle reti. Spiegano gli esperti di Banca Imi:
Come previsto, il consiglio non ha preso posizione su potenziali scenari di separazione di rete, che rimangono parte del dibattito più ampio in corso con il governo e le autorità di regolamentazione. Tuttavia, non ci aspettiamo alcuna decisione in merito nel breve termine date le imminenti elezioni politiche. La posizione di Telecom Italia sembra più aperta.
Altro protagonista è stato Mediaset: è stato dato infatti mandato per la chiusura di un nuovo accordo pluriennale per i contenuti free, serie tv e notizie sportive e per rinegoziare l’accesso ai diritti di Mediaset Premium. Si sussurra, dalla stampa specializzata, una cifra pari a 400 milioni di euro per un’esclusiva sulle piattaforme OTT e mobile di durata di 5-6 anni. Non solo: sembrerebbe possibile anche il raggiungimento di un accordo tra Vivendi e Mediaset per la mancata acquisizione di Premium.