Non è stato facile, ma alla fine l’accordo tra l’Europa e Theresa May sulla Brexit è arrivato. E’ stato lo stesso presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker a dare l’annuncio dopo l’incontro con il primo ministro inglese.
L’accordo tra la Comunità e la Gran Bretagna sarà sottoposto al giudizio del vertice Ue del 14-15 dicembre ed è stato costruito per garantire quelli che sono i diritti degli oltre tre milioni di persone che lavorano e vivono in Gran Bretagna. Commenta Juncker:
E’ stato difficile, ma ora abbiamo una prima svolta, sono soddisfatto dell’accordo equo che abbiamo raggiunto con la Gran Bretagna. [E’ giunto il momento] di guardare al futuro in cui la Gran Bretagna è un amico e un alleato. Vi sarà un periodo di transizione, ma faremo un passo dopo l’altro. Ora ci stiamo tutti muovendo verso la seconda fase sulla base di una fiducia rinnovata.
La May conferma dal canto suo che per raggiungere una soluzione condivisa il viaggio è stato tutt’altro che privo di ostacoli per entrambe le parti.E sebbene sia stata trovata un’intesa generale sulla gestione di coloro che vivono e lavorano in Gran Bretagna e sia stato raggiunto un accordo economico equo, è importante tenere bene a mente le parole presidente dell’Unione Europea, Donald Tusk:
Tutti sappiamo che separarsi è difficile, ma separarsi e costruire una nuova relazione è ancora più difficile. Possiamo negoziare subito con Londra le condizioni del periodo di transizione che la Gran Bretagna ha chiesto di due anni in cui vuole rimanere membro dell’Unione doganale e del mercato interno, ma questo alle nostre condizioni.
La data formale di ritiro del Regno Unito dalla comunità Europea è prevista per il 29 marzo 2019: fino a che la Brexit non sarà effettiva, il paese anglosassone dovrà rispettare tutte le leggi dell’Unione incluse le “nuove leggi”, gli impegni di bilancio, la supervisione Ue e i relativi obblighi pur senza far parte dei paesi della Comunità.