La manovra finanziaria di Donald Trump mette in ginocchio i lavoratori ma sembra essere stata presa come una manna dal cielo da alcune imprese, tra le quali figura la Apple pronta a pagare al fisco americano ben 38 miliardi di dollari.
Il perché? E’ presto detto: riportare i fondi posti all’estero in Patria. A momento non si sa se tutto l’intero tesoretto o meno… quel che si sa per certo è che l’azienda di Cupertino ha annunciato contemporaneamente anche maxi investimenti per 30 miliardi di dollari negli Stati Uniti. Questo si tradurrebbe, nel giro di cinque anni, in circa 350 miliardi “regalati” all’economia del paese, 20 mila posti di lavoro e la creazione di un Campus. Non solo: la società starebbe pensando anche ad un bonus per i dipendenti di 2500 dollari in azioni vincolate.
Tanti cambiamenti che hanno spinto il Dopo il caso Apple l’Ue rimette le mani sul tax rulingtitolo Apple a crescere, chiudendo la sua marcia con un rialzo dell’1,65%. Ha spiegato Tim Cook:
Apple è una storia di successo che poteva accadere solo negli Stati Uniti. Siamo impegnati a investire in aree dove possiamo avere un impatto diretto sulla creazione di posti. Abbiamo un profondo senso di responsabilità nel voler restituire al nostro Paese quello che ha offerto per il successo.
La riforma fiscale di Donal Trump non è stata indicata come causa dall’ad di Cupertino ma è evidente che i cambiamenti apportati hanno dato il via libera ad un’aliquota sul denaro cash del 15,5% e una dell’8% sugli asset meno liquidi, oltre alla possibilità per le aziende di pagare in otto anni ciò che necessario per far ritornare in patria i fondi evitando le forti tassazioni.