Per quanto riguarda Telecom, il ricorrere al Capo dello Stato contro il decreto governativo sul golden power “è un ricorso tecnico, una misura tecnica”: è così che lo giudica Arnaud de Puyfontaine, presidente di Tim e ceo di Vivendi.
Una mossa che ci si aspettava in buona parte e su quale il capo di Tim, nonostante tutto, tenta di gettare acqua sul fuoco onde evitare polemiche che possano nuocere alla società che ormai da mesi vive in una situazione di “stallo” per ciò che concerne la guidance e la presenza eccessiva dell’azienda francese al suo interno. Insomma, ricorso si, ma assolutamente nessuna guerra con il Governo Italiano, almeno stando alle parole di Arnaud de Puyfontaine:
Abbiamo le migliori relazioni con il governo e palazzo Chigi, andiamo avanti per trovare degli elementi pratici. E’ solo un problema di calendario, è una decisione tecnica. Le discussioni si svolgono nel miglior clima in una situazione di cui sono felice. Bisogna andare avanti, lavoriamo.
Le dichiarazioni sono arrivati a margine del Business Forum Italia-Francia organizzato da Confindustria. Tra i vari temi chiamati in causa vi è anche quello del “passo indietro” del vicepresidente esecutivo Giuseppe Recchi il quale esplorerà nuove opportunità lavorative. Il Ceo di Telecom ha sottolineato:
Mi ha avvisato ieri che stava per annunciare un nuovo lavoro, visto che questa nuova responsabilità non è compatibile con il mantenimento della carica sulla sicurezza. Non c’è nessun problema, sono felice che abbia trovato un nuovo lavoro che lo entusiasma.
E la ricerca del sostituto è già partita. Come influirà tutto questo nel “destino” della società e delle azioni?