Cattolica approva il nuovo piano aziendale, alzando il tiro con una nuova governance e dando più spazio ai soci nel capitale: il tutto per raggiungere i 400 milioni di utile alla fine dello stesso nel 2020. Fattibile? Di certo l’impegno non manca.
Il consiglio di amministrazione di Cattolica Assicurazioni ha approvato il documento relativo al piano ed alla riforma della governance in modo tale da favorire l’ingresso degli investitori istituzionali come soci all’interno della società e con l’obiettivo di rendere tutto il più snello e gestibile possibile. La reazione dei mercati è stata buona: questa mattina il titolo a Piazza Affari è apparso impostato bene.
Nella nota che ha illustrato i cambiamenti si può leggere che verrà proposta l’adozione del sistema monistico, con una riduzione del numero dei consiglieri e l’abolizione del comitato esecutivo. Salirà al 5% il tetto alle quote azionarie delle persone giuridiche mentre resterà allo 0,5% la soglia per le persone fisiche. Anche il principio del voto capitario rimane intoccato anche se alla lista che raggiungerà voti rappresentativi di soglie del capitale saranno riservate “opportune forme di rappresentanza“. Il voto finale è previsto per l’assemblea dei soci del prossimo aprile.
Per ciò che riguarda il piano industriale, spiega Cattolica, esso è sviluppato attorno a tre punti chiave: la crescita profittevole, eccellenza tecnica e innovazione. Verranno intraprese quindi diverse azioni per far si che la compagnia possa continuare a crescere e sostenere, tra le altre cose, la possibilità di un aumento di dividendo. Riuscirà l’azienda a raggiungere gli obiettivi che si è prefissata?