E’ arrivato il momento di salutare ufficialmente le monete da 1 e 2 centesimi: è notizia di qualche ora fa la sospensione della loro produzione. Crearle infatti rappresenta un costo non giustificato dall’utilizzo, decisamente scarso rispetto a quello che dovrebbe essere.
Attenzione però: stop al conio non significa che il corso legale delle stesse non resterà in vigore. Esse saranno infatti valide fino a che non si arriverà alla loro naturale sparizione come avvenne con le lire in passato. Tecnicamente parlando a stabilire la loro fine è stato l’articolo 13 quater del decreto legge numero 50 del 2017 divenuto poi la legge 96 del 2018. Per i cittadini, se ci si chiede cosa cambierà, la risposta è: assolutamente nulla, proprio perché il corso legale delle monete da 1 e 2 centesimi rimane intoccato. Ecco che in caso di pagamento in contanti i prezzi dovranno essere arrotondati per eccesso o per difetto nei confronti della decina più vicina.
Esso non è necessario se il pagamento viene effettuato con bancomat o carta di credito. Per legge sono autorizzati ad acconsentire all’arrotondamento di qualunque autonomo importo monetario in euro a debito o a credito, tutti i soggetti sia pubblici che incaricati di pubblici uffici o di pubblici servizi, compresi i loro concessionari rappresentanti e agenti o mandatari. Ogni sei mesi il Garante per la Sorveglianza dei prezzi invierà un report al Ministero dello Sviluppo economico con le proprie valutazioni sul processo di adattamento che siamo sicuri avverrà senza problemi data la naturale idiosincrasia della popolazione alle monete ed alla necessità dei negozianti di non aumentare i prezzi al fine di non perdere clienti.