A quanto pare il fondo Elliott Management non punterebbe alla conquista della gestione di Telecom ma alla creazione di un cda che possa risultare effettivamente indipendente da Vivendi e da quella che è la sua strategia di gestione.
Le carte sono in pratica state scoperte visto che il fondo statunitense ha inviato a Telecom la richiesta di integrazione dell’ordine del giorno della prossima assemblea in programma il 24 aprile. E non sorprende che al suo interno vi sia la revoca di sei consiglieri indicati da Vivendi che come noto è il primo azionista aziendale. I nomi fatti? Eccoli:
- Arnaud de Puyfontaine – presidente
- Giuseppe Recchi – vicepresidente
- Hervé Philippe – manager operativo
- Frédéric Crépin manager operativo
- Félicité Herzog – consigliere
- Anna Jones – consigliere.
E come anticipato dal Corriere della Sera i nomi proposti per la sostituzione sono i seguenti: l’ex ad dell’Enel e già Cfo di Tim, Fulvio Conti, l’ex direttore generale del gruppo telefonico, Rocco Sabelli, l’attuale commissario di Alitalia, Luigi Gubitosi, l’economista Paola Giannotti De Ponti, il banchiere Dante Roscini e il direttore generale di Salini Impregilo, Massimo Ferrari. Insomma, tutti nomi che allontanerebbero il “monopolio” di Vivendi all’interno di Telecom anche per ciò che riguarda il consiglio di amministrazione.
Il tutto, come legge indica, è stato inviato allegando la dichiarazione del possesso azionario Il fondo di Paul Singer si è riservato il diritto di presentare ulteriori proposte entro il 20 marzo. Tra le proposte presentate da Elliott Management vi è anche quella di conversione delle azioni di risparmio Tim in ordinarie da proporre agli azionisti, il deconsolidamento della rete ed un ritorno a breve termine del dividendo. L’unico del quale non è stata richiesta revoca è Amos Genish, attuale Ceo, sebbene non sia ancora chiaro se semplicemente per motivi burocratici.
E Piazza Affari come reagisce? Abbastanza bene, favorendo sia nella giornata di ieri che in quella di oggi una crescita del titolo.