Shock Telecom: Vivendi reagisce ai tentativi di modificare l’assetto societario di Elliott Management facendo cadere il cda con le dimissioni in blocco di ben 8 soci. Cosa accadrà adesso? Al momento le uniche cose certe sono la “reggenza” di Franco Bernabé che assume l’incarico di vicepresidente e la presenza di Amos Genish come amministratore delegato.
La questione è semplice: in questo modo viene indetta una nuova assemblea al prossimo 4 maggio che di fatto blocca Elliott Management e la sua richiesta di revocare sei degli otto consiglieri francesi per conflitto di interessi. Questo porta alla necessità di elezione di tutti i rappresentanti del cda, di nuovo ed il fondo, con la sua quota capitale superiore al 5% ma inferiore al 10% rischia di perdere l’appoggio degli altri investitori che potrebbero non voler votare più la sua lista ma proporre direttamente consiglieri di loro gradimento. Se questo dovesse accadere Vivendi potrebbe riconfermare il suo monopolio su Telecom attraverso il cda.
Vero è allo stesso tempo che Elliott ed i fondi di Assogestioni potrebbero unire le forze e portare al raggiungimento di un diverso risultato. Commenta il management:
[Si tratta di una mossa] cinica e al servizio dei suoi interessi che ritarda la possibilità degli azionisti di Telecom Italia di esprimere il loro voto nell’assemblea del 24 aprile. Questo è un altro esempio di come i diritti delle minoranze in Telecom Italia siano cancellati e della continua indifferenza alla migliori prassi di governo societario. Considerata la forza dietro la campagna di Elliott in Tim per migliorare sia le performance che la corporate governance di Telecom Italia, Elliott non è sorpreso di aver visto ieri le dimissioni di sette membri del board affiliati con Vivendi.