Ancora problemi per quanto riguarda la vendita di Alitalia: il Governo collabora attraverso la concessione da parte del Consiglio dei Ministri di maggiore tempo per trovare un compratore e restituire il prestito. Sorge però un problema: Lufthansa sembra tentennare di più rispetto al passato.
Forse la colpa è da ascrivere ad un bilancio personale meno brillante di ciò che ci si aspettava, ma la reazione del vettore tedesco ed il suo richiedere una ristrutturazione ai limiti dell’incredibile porta a chiedersi se davvero lo stesso sia ancora intenzionato all’acquisto. Il problema più grande però rimane la mancanza del nuovo esecutivo: come spiega il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda:
Ci vuole più tempo perchè gli interlocutori che abbiamo non sono disponibili ad andare avanti nella trattativa senza sapere chi sarà al Governo e avere contatti col nuovo Governo. Tra l’altro dalla vendita alla gestione operativa del nuovo acquirente ci vogliono sei mesi perchè c’è l’antitrust europeo. Quello che è positivo è che il prestito ponte è rimasto intatto, i commissari hanno gestito bene. Non ci sono problemi, ci sono 800 milioni in cassa più 100 di garanzia alla Iata di integrità del prestito ponte.
Ma bisogna muoversi per evitare che il prezzo del petrolio in salita possa apportare problematiche economiche. I 5 stelle vorrebbero una proroga per valutare nuovamente la soluzione più adatta per Alitalia rendendo pressoché vano ogni sforzo: non si può non ricordare che gli esponenti del movimento, in tempi non sospetti avrebbero optato per una statalizzazione del vettore italiano.
Probabilmente solo le prossime settimane sapranno indicare meglio cosa accadrà.