La notizia del giorno, per i mercati, arrivata nella notte dall’America, ma già preannunciata, è l’uscita degli Usa dall’accordo sul nucleare con l’Iran. Una decisione che ha destato le polemiche dell’Europa, decisa invece a mantenere l’impegno.
Questo ha portato il petrolio a nuovi record, con il Wti che si piazza ai massimi dal 2015 sopra i 71 dollari, in mattinata, per poi scendere a 70,86 dollari al barile, comunque a +1,16% rispetto a ieri. Il Brent sale a 76,7 dollari.
In futuro, il petrolio potrebbe anche passare gli 80 dollari, ma gli analisti non sono concordi, in quanto le vendite iraniane sono per lo più rivolte al mercato orientale, mentre quello occidentale usufruisce dei rifornimenti dell’Opec, e di altri fornitori. Molto dirà anche la crisi venezuelana, e i mercati dovranno anche assorbire questo nuovo colpo protezionista di Trump.
Le borse
Le borse europee stamattina aprono positive, con Milano che tenta il recupero dopo il capitombolo di ieri, quando ha ceduto l’1,6%. Piazza Affari segna ora il +0,86%, Londra lo 0,47%, Francoforte lo 0,31% mentre Parigi non va oltre lo 0,072%.
Male invece Tokyo, con il Nikkei che chiude a -0,44% e il Topix a -0,39%. Seduta fiacca anche a Wall Street, con il Dow Jones che chiude con il solo +0,01%, e il Nasdaq il +0,02%. Scende invece lo S&P 500 dello 0,03%. Bene il settore finanziario (+0,7%) con il titolo Citigroup a +3,65%
Lo spread italiano riesce a mantenersi stabile, a 127 punti, scendendo del 2,7% dalla quota di 130 di ieri. Rendimento all’1,85%.
Sale il dollaro, con l’euro ai minimi, a 1,1830 dollari. La coppia EUR/JPY a 129,50 yen. La coppia USD/JPY su a 109,65.