L’annuncio che tutti si aspettavano è arrivato: la BCE taglierà gli acquisti dei titoli di stato attraverso il quantitative easing. Avverrà dapprima una diminuzione ed infine da gennaio lo stop definitivo. A quanto pare la Banca centrale europea ha stabilito la traccia da seguire per il futuro.
Gli acquisti passeranno a 15 miliardi di euro al mese dal prossimo ottobre per scendere ovviamente a zero da gennaio 2019. Lo ha reso pubblico l’Eurotower in una nota, aggiungendo che Francoforte è intenzionato a reinvestire il capitale dei bond acquistati che scadranno ben più in là della fine degli acquisti netti.
Dopo settembre 2018, e in subordine al fatto che i dati in arrivo confermino le stime di medio termine d’inflazione, il tasso mensile degli acquisti netti di titoli sarà ridotto a 15 miliardi fino a fine dicembre 2018, e a quel punto gli acquisti netti termineranno.
E’ importante comprendere che la BCE è giunta a tale decisione dopo aver valutato attentamente i progressi europei in materia di economia e l’andamento dell’inflazione, le cui stime sono state viste al rialzo per i prossimi mesi. Va detto che allo stesso tempo Mario Draghi è pronto a “rivedere i propri strumenti di politica monetaria” se fosse necessario assicurare all’Eurozona il necessario livello di stimolo monetario.
E l’Italia? Senza dubbio risparmierà meno in termini di spesa per interessi sul debito pubblico: è stato stimato che rialzo dei tassi costerà quest’anno poco meno di 800 milioni e salirà a 3,7 miliardi nel 2019. E questo potrebbe portare davvero brutte sorprese per i cittadini che hanno o vogliono sottoscrivere mutui.