L’ex ad della Fca Sergio Marchionne è morto. La notizia è stata appena data dai principali quotidiani italiani. La sua condizione era stata definita irreversibile. Dopo l’intervento alla spalla, l’ex AD di Fca aveva avuto delle complicazioni post-operatorie, che lo avevano portato in condizioni critiche.
La morte spegnerà la polemica
Le condizioni di Marchionne avevano destato i contestatori delle sue politiche industriali. Anche il Pd si era spaccato. Certamente, a parte qualche raro caso, più che altro sui social, c’era stato rispetto per l’uomo.
Ma il suo modo di condurre l’azienda, e soprattutto il rapporto con i lavoratori, continuerà a essere al centro del dibattito.
Marchionne, 66 anni compiuti a giugno, si è spento all’ospedale universitario di Zurigo. Alla Fiat, i vertici avevano già capito tutto, e la successione era stata già avviata. Era stato lo stesso Elkann a comunicare ai lavoratori che Marchionne non sarebbe tornato.
Dopo i necessari giorni di cordoglio, sarà necessario analizzare la linea di Marchionne, con mente lucida.
Perché è vero che il manager ha risollevato la Fiat dal fallimento, ma è altrettanto vero che ha rotto, per primo, il rapporto tra lavoratori e sindacati, e tra sindacati e Confindustria, con il famoso referendum.
Ai posteri l’ardua sentenza.