Si parla ancora una volta di nozze tra Unicredit e SocGen: almeno questo è quello che si presume dati i movimenti degli analisti che sembra si stiano preparando a valutare in modo completo le due banche in attesa di un’unione della quale si è tanto parlato ma che ancora non sembra essere arrivata in dirittura di arrivo.
Per ciò che concerne la banca italiana si conoscono più o meno i vari step che l’hanno riportata ad un buon utile annuale: stessa cosa non si può dire dell’istituto francese grazie anche all’intervento più deciso del Governo francese per tentare di sanare i danni dei mutui subprime. Un periodo che viene ricordato per quelle che sono poi state le conseguenze di comportamenti poco controllati e privi di vere e proprie garanzie: una crisi che ha colpito tutto il mondo e che in buona parte è la base motivazionale di come ci ritroviamo adesso.
Quello che si nota, interrogando diversi analisti, è che Unicredit viene considerata, nonostante la sua struttura, il perno “debole” dell’eventuale unione rispetto a Societe Generale. E che molti di essi pensano che prima di un eventuale matrimonio tra le due parti vi sia la necessità per entrambe di sistemare quella che è la loro situazione in merito ai crediti deteriorati: tutti e due gli istituti stanno provvedendo alla loro risoluzione attraverso canali differenti, ma questo non rende più semplice avere la certezza del cambiamento.
La domanda è una: Unicredit è considerabile abbastanza forte da supportare un’unione con SocGen senza che vi sia un intervento statale a coprire eventuali problematiche?