Un’opportunità d’oro per rinascere: è questo per Astaldi il via libera arrivato nella giornata di ieri da parte del Tribunale di Roma. La Corte ha infatti accettato la richiesta di Astaldi di presentare una proposta di concordato in continuità aziendale.
La notizia è stata riportata dall’Ansa citando delle fonti finanziare: il cda dell’azienda si è riunito per discutere la questione già ieri in serata. Sono molte le parti che vengono coinvolte e che si sottolinea possano avere avuto un ruolo importante per l’ottenimento di questo “ok” e che si pensa saranno strumento utile per risollevare una situazione che al momento è senza dubbio molto incerta.
Tra coloro che hanno commentato la situazione non è mancato chi ha evocato anche un ruolo di Cassa Depositi e Prestiti nel salvataggio di Astaldi: coinvolgimento negato dall’ente che avrebbe sottolineato attraverso alcune persone vicine che un intervento di salvataggio “non è al momento allo studio” nonostante le voci che volessero proprio CdP al lavoro con le banche in qualche modo impegnate nei confronti di Astaldi come Intesa, Unicredit, Bnl, Banco Bpm e gli altri interlocutori coinvolti. Come era da aspettarsi, dopo il via libera del Tribunale di Roma il titolo in Borsa è salito.
Cosa succede ora? Astaldi ha 60 giorni per presentare il proprio piano di risanamento contando tra l’altro sull’appoggio dei commissari designati Stefano Ambrosini, Vincenzo Ioffredi e Francesco Rocchi. La richiesta di concordato era partita lo scorso settembre: primo passo per poter dar via ad un piano di recupero stabile e di sicura efficacia.