Il ministro dell’Economia Giovanni Tria si mantiene fermo sulla sua posizione: i conti italiani sono sotto controllo ed il debito pubblico scenderà. Nessun cambio di posizione è avvenuto in queste ultime settimane.
E va sottolineato, non ci si aspettava nessun cambiamento sia per ciò che riguarda la posizione del Governo Italiano sia per quella della Commissione Europea che ha confermato il no ad una manovra considerata insufficiente e non valida a sostenere l’Italia. Il ministro ha così commentato in un nota:
Con rammarico prendiamo atto che la Commissione non ha ritenuto di condividere le ragioni del bilancio programmatico italiano. Ritengo tuttavia che la drammatizzazione del dissenso tra Italia e Commissione europea danneggi l’economia italiana e di conseguenza l’economia europea. Questa considerazione è alla base del nostro impegno a continuare il dialogo con la Commissione alla ricerca di una soluzione condivisibile nell’interesse reciproco. [Siamo sicuri che la manovra] assicuri il totale controllo dei conti pubblici nei limiti della moderata politica espansiva resa necessaria dal rallentamento dell’economia europea ed italiana. Siamo altresì convinti che garantisca in ogni caso anche l’obiettivo della riduzione del rapporto debito-pil più volte ribadito dal Governo.
Ieri la manovra italiana non è stato l’unico focus: si è anche discussa la possibilità di un budget comune tra i paesi dell’Eurozona che verrà effettivamente affrontato in un incontro il prossimo 13-14 dicembre. Commenta a suo riguardo Morgan Stanley:
Visto che per l’Italia l’attuare stimoli fiscali è difficile a causa del forte debito pubblico perché il costo del funding che aumenta quando si allenta la politica fiscale, poter contare su strumenti europei in caso di rallentamento economico sarebbe positivo. Se questi strumenti fossero messi in campo per l’Italia sarebbe più facile rispettare le norme sui conti europei, perché non avrebbe bisogno di infrangerle per stimolare l’economia. Si potrebbe ricorrere agli stimoli offerti dal budget europeo.