La crisi Usa non ha risparmiato l’economia reale e i colossi automobilistici risentono della situazione negativa. General Motors ha accusato una flessione del 41% delle vendite a novembre e ha deciso di ridurre drasticamente la produzione a inizio 2009. Le previsioni per l’anno prossimo non sono delle migliori: Gm prevede ora di produrre 600mila vetture nel primo trimestre 2009, il 32% in meno rispetto allo stesso periodo del 2008.
Quali le possibili soluzioni per scongiurare il fallimento? GM aveva annunciato di dover tagliare altri 31.500 posti di lavoro negli Usa se non dovesse ottenere gli aiuti dal Governo. Nancy Pelosi, presidente della Camera dei Rappresentanti Usa, ieri ha affermato che una qualche forma di aiuto ai colossi automobilistici di Detroit arriverà:
Sono convinta che un qualche tipo di intervento ci sarà,
ha osservato in una conferenza stampa pochi minuti dopo che Ford, Gm e Chrysler hanno presentato al Congresso i loro piani per uscire dalla crisi utilizzando prestiti di denaro pubblico.
General motors dopo essere stata ricevuta al Congresso ha fatto sapere di avere bisogno di 4 miliardi di dollari subito e un totale di 12 miliardi di dollari entro la fine di marzo per rilanciare la società e proseguire con le proprie attività. Gm quindi, chiede fondi governativi fino a 18 miliardi di dollari, compresa una linea di credito da 6 miliardi di dollari nel caso in cui le condizioni del mercato dell’auto si facessero ancora più gravi.
Inoltre gli stessi managers della società sono pronti a fare la loro parte per la società: percepire compensi più bassi. Inoltre, secondo quanto riportato dal portavoce di Gm, Tony Cervone, Wagoner, amministratore delegato di Gm ha deciso di percorrere gli 832 chilometri da Detroit , sede del colosso fino alla capitale a bordo di una Chevrolet Malibu, vettura più efficiente dal punto di vista dei consumi. In novembre, quando il Congresso aveva rifiutato di erogare prestiti, i tre amministratore delegati erano stati duramente criticati per avere viaggiato con i propri jet privati.
Se il Governo Usa accetterà di aiutare General Motors, Ford e Chrysler anche in Europa, Giappone e Corea sarà necessaria una linea di sovvenzioni per mantenere inalterata la concorrenza ed evitare sbilanciamenti.
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